Lettera aperta a Governo e Comuni: urgente rendere obbligatorie le strade scolastiche!

Crediamo che anche in questo difficile momento di chiusura delle scuole e di emergenza sanitaria, in un'ottica di sapiente lungimiranza, le istituzioni debbano organizzarsi per rendere sicure le aree attorno a tutte le scuole. Chiediamo nuovamente che questa misura sia resa obbligatoria. Questa la nostra lettera aperta al nuovo Governo e all'Anci. Speriamo rispondano! Vi terremo aggiornati.

 


Al Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi 

Al Ministro dei Trasporti  Enrico Giovannini

Al Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani, 

Al ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi

Al ministro Salute Roberto Speranza

Al presidente ANCI Antonio Decaro


Gent.mi,

Siamo associazioni e movimenti che da anni si battono per i diritti delle bambine e dei bambini e per la mobilità sostenibile, promotori della Campagna Strade Scolastiche.

Ribadiamo l'impellente necessità di rendere sicuri i tragitti casa-scuola, con percorsi pedonali e ciclabili continue, zone 30, attraversamenti protetti e di rendere obbligatorie su tutto il territorio nazionale "zone scolastiche" pedonali davanti alle scuole, finanziando la misura con un apposito stanziamento.


 

L'istituzione delle zone scolastiche, da poco introdotte nel CDS,  è attualmente a discrezione dei Comuni, senza alcun vincolo, né c'è un fondo ad hoc che ne permetta un'adeguata pianificazione: il risultato è una situazione a macchia di leopardo con moltissime scuole ancora assediate alle auto. 

Crediamo che non si possa lasciare alla discrezionalità dei Comuni un diritto fondamentale dei bambini. La mancanza di zone scolastiche protette e di percorsi sicuri, mette a repentaglio la sicurezza, la salute e il bisogno di incrementare l’autonomia negli spostamenti dei giovani cittadini e preclude loro lo spazio cittadino.

 

È sempre più evidente, anche a causa della Pandemia che da un anno imperversa, la necessità di incentivare una mobilità più attiva e autonoma casa-scuola, garantendo sia percorsi casa-scuola sicuri e poco trafficati, che spazi liberi dalle auto davanti alle scuole. 

 

Oltre a rendere obbligatorie le zone scolastiche, occorre introdurre nel Codice della Strada il concetto di percorsi casa-scuola prioritari  (identificati da ogni scuola con l'aiuto delle istituzioni locali) per favorire la mobilità attiva e autonoma attraverso interventi strutturali volti a mettere in sicurezza e a ridurre l'impatto da traffico motorizzato. 

Occorre inoltre riformare la figura del mobility manager scolastico, già previsto dalla L. 221/2015, ma ad oggi poco o pochissimo presente sui territori, stanziando appositi fondi per la sua formazione e riducendo il carico didattico (si tratta di docenti) alla luce dell'importanza dei compiti ad esso assegnati.

Date queste premesse, risulta infine auspicabile un rafforzamento del D.M. 04.08.2017 rendendo obbligatoria per i Comuni la redazione di appositi Piani della mobilità scolastica con l'obiettivo specifico di favorire la mobilità attiva e autonoma anche e soprattutto attraverso interventi di messa in sicurezza dei percorsi casa-scuola.  

 

I motivi sono noti e numerosi: 

  • mantenere il distanziamento anti-Covid;

  • garantire la sicurezza dei bambini (frequenti sono i casi di investimenti davanti la scuola, anche recentemente riportati dai giornali con bambini schiacciati sotto a Suv in manovra).Si ricorda inoltre che gli incidenti stradali costituiscono la principale causa di morte nei bambini tra 5 e 14 anni in Europa (fonte: dati OMS 2016 sulla mortalità in Europa);

  • tutelare la salute e in particolare gli apparati respiratorio e neurologico dei bambini, messi a dura prova dalle elevate concentrazioni di inquinanti atmosferici che si respirano durante i percorsi casa-scuola e davanti alle scuole (Alvarez-Pedrerol et al. 2017; Boniardi et al. 2021; Clifford et al. 2016;  Khreis and Nieuwenhuijsen, 2017; Rivas et al. 2018);

  • migliorare la qualità urbana e far vivere lo spazio ai bambini;

  • incentivare comportamenti sani, l'attività fisica, l'autonomia e il gioco dei bambini e delle bambine all'aria aperta.

 

Solo il 26% dei bambini italiani si muove in modo attivo (bici e piedi) sul percorso casa scuola e 1 su 3 sono sovrappeso o obesi (Rapporto “Okkio alla salute 2019”, ISS). Una situazione sanitaria preoccupante che condiziona il futuro delle nuove generazioni. Inoltre i livelli di autonomia negli spostamenti quotidiani dei bambini italiani sono tra i più bassi a livello internazionale (Shaw B., Bicket M., Elliott B., Fagan-Watson B., Mocca E., Children’s Independent Mobility: an international comparison and recommendations for actions, PSI, 2015).

Infine è ormai scientificamente assodato che gli spazi dedicati ai percorsi casa scuola e le aree davanti alla scuola sono pericolosi, invasi dalle auto, non assolutamente a misura di pedoni e ciclisti. (Polimi, Habitat Scuola, 2020). 

 

Chiediamo anche al Ministro dell'Istruzione di interessarsi attivamente allo spazio fuori dalle scuole, perché la scuola non finisce all'interno delle 4 mura. I bambini vedono e imparano anche nello spazio fuori dalla scuola, nel tragitto casa scuola, che andrebbe ritenuto in tutto e per tutto parte del programma scolastico (cittadinanza attiva, sviluppo sostenibile).

 

Chiediamo la possibilità di un confronto con il nuovo Governo per dare seguito alla misura introdotta nel CDS e garantire un futuro più pulito alle nuove generazioni.

In attesa di una risposta, porgiamo cordiali saluti

Il Comitato Nazionale Strade Scolastiche

 

https://www.stradescolastiche.blogspot.com  

(Il gruppo promotore della campagna nazionale Strade scolastiche è costituito da associazioni di genitori, pediatri e ambientalisti ed è attivo dal 2018 per chiedere aree car free davanti alle scuole)

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