Quando e come iniziare a sperimentare?

Quando e come inziare a sperimentare? La comunicazione è fondamentale: i genitori in genere non sono mai troppo propensi ad accettare il cambiamento, soprattutto se implica una prima apparente scomodità. Ma se viene comunicato bene, in modo sereno, ma autorevole, le resistenze si indeboliscono. Oltre ad un comunicato stampa ufficiale, è importante fare un post su FB (dalla pagina dei vigili, o del sindaco)spiegando le motivazioni in modo semplice e positivo, puntando sulle buone ricadute. Sempre meglio iniizare la sperimentazione a fine anno scolastico circa ad aprile-maggio-giugno, perché complice il bel tempo, tutto sarà più facile. Se si ha la possibilità, oltre ad una semplice (e triste) sbarra, mettere un bel cartellone plastificato con un bimbo sorridente e la scritta strada-scolastica tradotta in più lingue (come a Bolzano). Oppure posizionare installazioni colorate e temporanee (tipo urbanismo tattico) per far capire che è una strada speciale! In questo caso bisogna chiedere autorizzazione ai vigili e progettare insieme al comune. Si possono posizionare sedie, tappeti, aiuole, realizzare feste coinvolgendo la scuola e il quartiere. Dopo
qualche mese di sperimentazione, in genere a settembre, il provvedimento dovrebbe diventare permanente. A quel punto, si può rifare una festa e assemblea di quartiere. Ma non basta: un aspetto che non va mai trascurato è che la popolazione della scuola cambia velocemente per cui ogni anno scolastico occorre riproporre le motivazioni con volantini, locandine, cartelloni, tatuaggi urbani, assemblee, feste.
Cosa serve per far rispettare il divieto? Sbarre, meglio se colorate e con scritte ben chiare. Coinvolgimento di volontari (tipo nonni vigile) per vigilare, almeno nei primi mesi.
Come coinvolgerela scuola? La scuola va coinvolta, ma non il suo parere non è vincolante. Se una scuola (tramite consiglio d’istituto) non accetta la strada scolastica, ma il comune la ritiene necessaria, il provvedimento ha comunque valore. Il comune dovrebbe in primo luogo sentire il Mobility manager scolastico (ogni scuola dovrebbe averne indicato uno). Se esiste un comitato genitori, si può sentire anche il suo parere. Nei primi tempi della sperimentazione, è normale che i genitori contrari alla strada scolastica facciano “molto rumore” e sembrino tantissimi. Non bisogna farsi impressionare da attacchi anche molto bruschi. Il dialogo, la serenità, l’autorevolezza, e la spiegazione delle ragioni sono fondamentali.

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